

Piattaforme di cashback in white label.
Cosa sono? A chi servono? Quanto possono far guadagnare?
Ecco la nostra Guida step by step per capire come fare fundraising o marketing aziendale con il cashback in white label.
In Italia raramente gli imprenditori e i responsabili marketing pensano al cashback come strumento da integrare nella loro attività.
La realtà è invece che le aziende hanno diversi modi, molto efficaci, di usare a loro vantaggio i sistemi di cashback.
L’azienda - qualunque tipo in qualunque settore e di qualunque dimensione - ha diverse strade per utilizzare sistematicamente il cashback, con pochi cambiamenti nei processi e con investimenti nulli (o minimi).
In questo approfondimento vedremo quali sono alcune delle idee più smart e redditizie per sfruttare il cashback con un'azienda, e come possono essere facilmente implementate da chiunque.
Il cashback, è quel meccanismo per cui una percentuale di quanto spendiamo su un e-commerce o un portale di prenotazioni viaggi ci viene restituita sotto forma di denaro liberamente incassabile.
Per chi non conoscesse a fondo questo strumento di risparmio, abbiamo preparato un REPORT SCARICABILE GRATUITAMENTE e diverse guide dedicate alla spiegazione dello shopping con cashback, tra cui:
Tipicamente, il cashback è un servizio di cui si servono i privati che comprano online, per risparmiare centinaia o migliaia di euro all’anno sui loro normali acquisti in rete.
Ma è senza dubbio un servizio di cui possono giovarsi anche le aziende. Anzi: un imprenditore può farlo in modo ancor più redditizio e su vasta scala di quanto non sia possibile per i consumatori singoli e le famiglie.
Le aziende convivono quotidianamente con il contenimento dei costi fissi, delle spese vive e di quelle di viaggio. L’utilizzo del cashback è, da questi punti di vista, il primo passo per riuscirci.
Basterà gestire l’intero flusso di acquisti aziendali tramite un account su un sito di cashback e tutte le spese fatte per conto dell’azienda beneficeranno dei riaccrediti con le percentuali previste dalle piattaforme utilizzate.
Si potrà usare il cashback per:
...e molto altro.
La lista potrebbe essere lunghissima.
È evidente che il semplice utilizzo del cashback in un ufficio acquisti aziendale farà incassare all’azienda migliaia di euro ogni anno dalle sue stesse spese.
Spese che sono esattamente le stesse che verrebbero fatte comunque, perchè legate all’ordinaria amministrazione dell’attività.
Per fare un esempio, siti specializzati come beruby permettono all'azienda di comprare, utilizzando il cashback, su negozi come:
- Monclick (cashback fino al 3,6%), con un catalogo di 45.000 prodotti, il 90% dei quali in pronta consegna, ha accesso ad uno dei più vasti magazzini di elettronica ed informatica in Italia. È oggi uno dei primi e-tailer italiani del settore high-tech;
- Viking (cashback fino al 4%), offre un'ampia gamma di prodotti per l'ufficio di ogni genere per privati e aziende. Carta per stampanti, cancelleria, toner, perfino mobili da ufficio: il catalogo è vastissimo;
- Euroffice (cashback fino al 12%), cancelleria, carta, ricambi per stampanti ed ogni dotazione da ufficio a prezzi di listino molto interessanti.
- Booking (cashback fino a 4%), considerato a livello mondiale il migliore, più conveniente ed affidabile portale di prenotazione alberghiera;
- Italo Treno (cashback fino a 1,00 € a biglietto), la biglietteria online dei treni ad alta velocità per tutte le principali città italiane.
Per sfruttare il cashback in questo modo basterà registrare un proprio account aziendale gratuito sul sito di cashback prescelto, e poi procedere ad acquistare, con le stesse modalità di prima, sui siti dei fornitori.
In questo modo, si cominceranno ad ottenere riaccrediti anche solo un minuto dopo aver fatto la registrazione, 'passivamente' (il tracciamento è infatti del tutto automatico).
Ricapitolando, un sito di cashback permette ad una azienda di
Un altro modo che le aziende hanno di sfruttare i circuiti di cashback è quello di convenzionarsi come merchant, cioè come partner commerciali di una rete che offre ai clienti della stessa riaccrediti quando questi acquistano prodotti o servizi.
In questo caso il beneficio che l’azienda trae è dall’angolazione opposta: entrando in un network di negozi, brand e siti ecommerce convenzionati, può sfruttare il bacino di utenza del circuito di cashback per ottenere più visibilità e nuovi clienti.
Ci sono vari modi e piattaforme diverse per convenzionarsi, e in funzione delle specifiche del proprio prodotto e del proprio business la scelta potrebbe essere molto diversa.
Con la premessa che alcune piattaforme che offrono servizi di cashback non accettano in automatico nuovi merchant, e che quindi bisogna inoltrare una richiesta soggetta ad approvazione, il più importante criterio da tenere in considerazione per scegliere il circuito adatto è:
la vostra azienda opera prevalentemente sul territorio come esercizio fisico con vendita al dettaglio, o è maggiormente (se non esclusivamente) focalizzata sul commercio online?
Nel primo caso i migliori circuiti a cui affiliarsi sono due: Satispay (la famosa app di micropagamenti attraverso il cellulare per eliminare il contante), o Lyoness (un circuito di cashback vero e proprio focalizzato sugli esercizi commerciali offline).
Nel caso invece si venda online e il focus sia sull’e-commerce, il consiglio è quello di iscriversi come merchant a un intermediario di sistemi di affiliazione.
Questo perché la maggior parte dei siti di cashback online non si interfaccia direttamente al partner, ma ha accordi con gli intermediari stessi: essere dunque già inseriti nel network può significare avere la strada spianata per essere convenzionati su tutti i siti di cashback che lavorano col portale di affiliazione.
I network ‘intermediari’ a cui dovreste prendere in considerazione di iscrivervi sono:
In alternativa, potete rivolgervi direttamente al sito di cashback di cui vorreste diventare partner. Controllate nella sezione contatti se è previsto un apposito form per le aziende, altrimenti provate a raggiungere il supporto generico.
La risposta a questa domanda è: dipende!
Da un lato, con la diffusione dei circuiti o dei portali di cashback, e con l’aumento vertiginoso degli utenti prevedibile nei prossimi anni, bisogna prendere in seria considerazione di esserci.
Dall’altro tuttavia, l’essere in uno o più network potrebbe rivelarsi deludente in termine di boost alle vostre vendite o al vostro fatturato. Considerando che è la direzione in cui stanno andando tutti, manca un elemento centrale nel vostro marketing aziendale: la differenziazione.
Per ottenerla, vediamo ora un altro possibile utilizzo dei sistemi di cashback in chiave aziendale.
Un modo innovativo di sfruttare tecnologia e trend del commercio elettronico, che porta il cashback ad un livello superiore rispetto all’utilizzo che ne fanno sia i privati che la maggior parte degli alti imprenditori, è la partnership in co-brand (o white label) tra la piattaforma di cashback e l'azienda stessa.
Bisogna fare una premessa: non è un servizio offerto da tutti i siti di cashback.
Di cosa si tratta?
Un portale di co-brand, detto anche white label, è un sito o una piattaforma in tutto e per tutto uguale all’originale ma ‘ri-brandizzato’ con logo e colori aziendali, per essere univocamente associato all’azienda stessa.
Permette di utilizzare un portale già sviluppato, costruito, operativo, e soprattutto gestito dalla casa madre: nei siti white label, infatti, il customer care e l’assistenza tecnica non saranno mai a carico dell’azienda, rendendo la gestione semplice e non onerosa.
In pratica si aderisce alla partnership, ci si registra, e in poche settimane si ha il proprio sito di cashback gemello (in termini di tecnologia, struttura e meccanismi) all’originale.
Abbiamo preparato una guida completa al CASHBACK WHITE LABEL, in cui spieghiamo funzionamento, sviluppo, potenzialità e realizzazione nel dettaglio.
Il fenomeno del co-branding e del white label o private label è uno strumento che esiste da diversi anni in molti settori. Può essere paragonato ad una sorta di ‘franchising’ online, con la differenza fondamentale che spariranno il logo e i riferimenti dati dalla casa madre per far posto a quelli dell’azienda partner.
Il cashback, inoltre, permette di declinare il modello del co-brand in modi particolarmente originali e funzionali.
Vediamone una panoramica.
Volendo schematizzare, a cosa serve un sito di cashback in co-brand per un’azienda?
Aspetto importante: non ci sono solo le tante implicazioni indirette di marketing aziendale.
Lo strumento di co-brand è potentissimo perchè può sostituire qualunque altro programma fedeltà o di convenzioni aziendali permettendo di guadagnare dal suo stesso utilizzo.
Infatti il una parte del cashback generato da tutti quelli che utilizzano la piattaforma (nella misura del 15-20%) andrà nelle casse dell’azienda. Automaticamente.
E inoltre, ricollegandoci alla prima modalità di utilizzo del cashback per una azienda, gli acquisti aziendali potranno essere fatti tramite il proprio portale in co-brand.
Questo permette una sorta di duplicazione del risparmio, aggiungendo ai riaccrediti standard generati sui negozi partner il 15-20% extra di commissione che spetta all’azienda stessa in quanto ‘titolare’ della piattaforma.
Quindi, che lo si guardi dall’angolazione di un programma fedeltà e convenzioni, da quella del rinforzo del brand, da quella del supporto al marketing e alla lead generation o da quella dello strumento di guadagno diretto (a sostegno di qualunque progetto o iniziativa aziendale), il sistema di co-brand è un mezzo versatile e per certi versi rivoluzionario.
Le aziende hanno diversi modi di trarre vantaggio dai circuiti di cashback. I principali sono:
– Utilizzare il cashback per tutti i propri acquisti aziendali (materiale, servizi e viaggi);
– Iscriversi come merchant in un circuito di cashback per acquisire nuovi clienti;
– Realizzare un sito di cashback white label aziendale per raccogliere fondi, offrire un programma convenzioni o fare lead generation.
A seconda dell’utilizzo che ne fa, può risparmiare circa il 10% delle spese di acquisto materiale o viaggi, può aumentare il proprio fatturato se entra come merchant in un circuito di cashback, o può raccogliere anche varie migliaia di euro all’anno se fa raccolta fondi attraverso una propria piattaforma di cashback white label.
Per quanto riguarda il fare acquisti tramite un circuito di cashback, non c’è differenza: sia per aziende che per privati il meccanismo del riaccredito di una percentuale della somma spesa è lo stesso. Le aziende tuttavia possono utilizzare i sistemi di cashback anche con altre modalità: in particolare creando una propria piattaforma white label, oppure diventando merchant di un circuito di cashback.
In questo articolo abbiamo fatto una panoramica dei principali modi in cui un’azienda può utilizzare e valorizzare un sistema di cashback.
Le angolazioni possono infatti essere molte, ed è interessante scoprire come un imprenditore possa avvantaggiarsi del cashback da tutte le prospettive esistenti: quella dell’utente, quella del merchant o addirittura quella del titolare del servizio.
Se avete un'azienda o gestite una community di persone e avete già provato questi utilizzi del cashback per l'attività che dirigete, raccontateci la vostra esperienza nei commenti.
Se invece volete approfondire qualcuno degli aspetti del cashback aziendale trattati nell’articolo, scrivetecelo ugualmente qui sotto e vi risponderemo!
La Redazione di Italia Cashback eredita l'esperienza di 8 anni della piattaforma Queexo e la riversa in un nuovo contesto più globale, smart e improntato al marketing strategico.
Sessione scaduta
Accedi nuovamente La pagina di login sarà aperta in una nuova scheda. Dopo esserti loggato potrai chiuderla e ritornare a questa pagina.